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Quando una Maxi Cedola non basta: ecco il Double Maxi Coupon di Marex

Doppia Maxi cedola a giugno e settembre del 12% e 16% incondizionate, basket tech americano (Tesla, Nvidia e Meta) ed autocall a partire da dicembre: ecco il nuovo Double Maxi Coupon (IT0006768045)

Reti di luce chiara su fondo nero, rappresentano flussi digitali.

Se è vero che l’appetito vien mangiando, Marex porta oggi sul tavolo un nuovo prodotto pronto a saziare l’appetito dei più per diverso tempo. Parliamo oggi del nuovo Double Maxi Coupon con ISIN IT0006768045 costruito su un basket composto da tre dei maggiori rappresentanti del tech americano, nonché esponenti dei famosi “magnificent 7”: Tesla, Nvidia e Meta. Caratteristica principale del certificato, nonché quella che da il nome allo stesso, è la presenza di ben due maxi cedole incondizionata, previste per giugno e settembre rispettivamente del 12% e 16%. Condizione fondamentale per riceverle entrambe sarà quella di inserire in portafoglio il certificato al più tardi del 19 giugno, ultima cum date prevista per la prima cedola o entro il 18 settembre per poter incassare solo la seconda.

Successivamente troviamo la possibilità di ricevere cedole trimestrali dello 0,5% (2,00% per anno), con memoria e condizionate ad una profonda barriera posta al 55% dei valori iniziali dei rispettivi sottostanti.

Da sottolineare anche la possibilità di richiamo anticipato tramite meccanismo di Autocall, con trigger fisso posto al 100% dei valori iniziali, a partire dal nono mese (dicembre 2025). A scadenza (marzo 2028) protezione del capitale condizionata ad una barriera sempre posta al 55% dei valori iniziali.

La struttura

12% e 16% incondizionati a giugno e settembre, 2% p.a. a seguire trimestralmente

La caratteristica distintiva del prodotto come già accennato è la presenza, unica nel suo genere, di due primi maxi pagamenti previsti già per giugno e settembre, incondizionati, pari al 12% e 16%. Ricordiamo ancora che l’ultimo giorno utile per acquistare il certificato e avere diritto ad entrambi i flussi è il 19 giugno, ultima cum date prevista per la prima cedola o entro il 18 settembre per poter incassare solo la seconda.

Successivamente ai due pagamenti incondizionati, il certificato prevede la possibilità di incassare coupon trimestrali con memoria pari allo 0,5% (2,00% p.a.), condizionati ad una barriera profonda del 55% rispetto agli strike iniziali dei tre sottostanti.

Questo significa che permette in caso di mancato raggiungimento delle condizioni necessarie al pagamento ad una delle date di osservazione (i.e. uno o più dei tre sottostanti osservato al di sotto del 50% del suo strike iniziale), di non perdere la cedola prevista ma bensì “conservarla” in memoria, per poi venire pagata alla prima data di osservazione in cui le condizioni dovessero presentarsi , insieme a quella prevista per la data in oggetto

La due maxi cedole, così come le successive, saranno classificate fiscalmente come “redditi diversi”. Questa particolarità contribuisce a rendere il titolo la soluzione fiscalmente più efficiente tra i certificati d’investimento, permettendo di portare in compensazione tutti i flussi generati con le eventuali minusvalenze accumulate nei 4 periodi d’imposta precedenti. È comunque bene verificare con la propria depositaria la tipologia di compensazione applicata: se immediata o a scadenza. Nel caso infatti di compensazione immediata, ovvero registrata nel momento stesso in cui viene incassata la cedola, essa può essere portata a compensazione delle minus in portafoglio immediatamente. D’altro canto, in caso di compensazione a scadenza, l’effettiva compensazione con le minusvalenze avverrebbe solo a scadenza, in caso di rimborso anticipato o in caso di chiusura dell’investimento da parte dell’investitore. Facile intuire come tra le due alternative la prima risulti decisamente più efficiente rispetto alla sua controparte a scadenza: in quest’ultima, infatti, se si decidesse di “forzare” il processo di compensazione disinvestendo appena dopo che la maxi cedola iniziale sia stata pagata, lo scorporo della stessa dal prezzo di mercato genererebbe nuove minusvalenze, spostando semplicemente il problema invece che risolverlo. Un metodo meno efficiente come detto rispetto alla compensazione immediata, ma che comunque permette di “guadagnare tempo”, dando così la possibilità all’investitore di programmare il recupero su un orizzonte temporale più ampio ed in maniera più qualitativa.

Possibilità di richiamo anticipato

A partire dal nono mese (dicembre 2025), nelle stesse date previste per il pagamento dei coupon, il certificato potrà essere rimborsato anticipatamente. Se, in una di queste date, tutti i sottostanti verranno osservati ad un valore pari o superiore ai rispettivi valori iniziali il certificato sarà richiamato anticipatamente al valore nominale, a cui si aggiungerà la cedola corrispondente.

Qui di seguito uno specchietto del calendario eventi previsto per il titolo in questione:

Scenari a scadenza

Se il Maxi Cash Collect non dovesse essere rimborsato anticipatamente, arrivando quindi alla scadenza prevista nel marzo 2028, saranno previsti due possibili scenari:

  • Se alla data di osservazione finale tutti e tre sottostanti dovessero essere osservati con valori superiore al livello di barriera finale, prevista per il 55% del fixing iniziale, il certificato rimborserà 100% del valore nominale a cui verrà aggiunta la relativa cedola (e le cedole eventualmente non pagate).
  • Altrimenti il certificato verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. In tal caso, se ipotizziamo che il titolo peggiore dei tre crolli del 70% dal suo valore iniziale, allora il certificato sarà rimborsato a 300 euro (30% del valore iniziale) a cui ricordiamo andranno aggiunte le due maxi cedole del 12% e 16%, perché incondizionate, generando così un rimborso effettivo di 580 euro per certificato.

Focus sul Basket

Tesla

Dopo una chiusura brillante di 2024, Tesla inizia questo 2025 in salita e controtendenza a quello che ormai era stato il trend degli scorsi anni. Compici la crescente concorrenza di produttori di veicoli elettrici (ibridi su tutti), una forte guerra dei prezzi mossa dai concorrenti cinesi e, non per ultimo, un probabile deterioramento dell’immagine del marchio aziendale (associata all’attuale CEO Elon Musk), Tesla mette a segno un netto -41% circa da inizio anno ma ancora positiva del +22% circa rispetto a quelli dello scorso anno. Le vendite in Europa, Cina e UK sono crollate drasticamente a gennaio, principalmente mosse dalla crescente concorrenza dei competitor cinesi, in concomitanza con un calo complessivo del -2,1% anno su anno delle immatricolazioni di nuove auto a gennaio, con cali in Francia, Italia e Germania (anche se in questo scenario va sottolineato come i veicoli elettrici a batteria hanno guadagnato terreno sul mercato della regione). Il titolo quota attualmente in area 222 USD, sostenuto da due importanti supporti in area 142 USD e 113 USD.

 

Nvidia

Il colosso tech, punto di riferimento ormai da tempo e vero e proprio benchmark della rivoluzione AI, dopo le straordinarie performance degli ultimi anni inizia il 2025 in salita, mettendo a segno un -21% ca. da inizio anno. Nonostante i buoni risultati presentati, l’entusiasmo degli investitori nei confronti dell’azienda è stato smorzato sia dalla presentazione del nuovo chip Blackwell che dai timori di margini più contenuti per l’anno a venire e l’impatto delle politiche commerciali statunitensi. Non per l’ultimo cresce il timore che aziende concorrenti, come DeepSync, possano offrire soluzioni simili a un costo inferiore, comprimendo ulteriormente i guadagni. Questo scenario pesa soprattutto sulle Magnifiche 7 (le big tech statunitensi), che nel 2025 hanno previsto un incremento del 30% negli investimenti in intelligenza artificiale. Nvidia quota attualmente in area 109 USD, attualmente sostenuto da due importanti supporti in area 94,40 USD e, uno attualmente testato, in area 106,5 USD. Da sottolineare come nonostante il ritracciamento degli ultimi mesi il trend caratterizzante il titolo, come indicato da entrambi le medie mobili a 50d e 200d, resta positivo.

Meta

Dopo un brillante 2024, con una performance registrata del +69%, anche Meta inizia il nuovo anno non senza difficoltà mettendo a segno tutto sommato una performance, se pur di poco, positiva da inizio anno (+2% circa). La notizia che ha tenuto banco sul titolo nelle ultime settimane è sicuramente l’entrata in campo di Meta nella corsa all’AI. L’azienda infatti ha da poco iniziato ufficialmente i primi test per un chip costruito interamente in house, cercando quindi di tagliare nel prossimo futuro la sua dipendenza da Nvidia per quanto riguarda questo tipo di business. Il progetto è stato avviato ed include anche la collaborazione di Taiwan Semiconductors, con un investimento cash stimato all’incirca in 65 mld. USD di capital expeditures. Il titolo quota attualmente in area 605 USD, sostenuto da due importanti supporti in area 558 USD e 450 USD. Nonostante i ritracciamenti delle ultime settimane anche qui va sottolineata la solidità dell’uptrend che ha investito il titolo dalla fine dello scorso anno, da quando la media mobile a 50d è tornata stabilmente al di sopra di quella a 200d.

 

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